L'asma è una malattia polmonare infiammatoria cronica, sostenuta dalla migrazione di particolari cellule (eosinofili,
mastociti e cellule T-helper CD4) nella parete delle vie aeree. Questa infiammazione favorisce broncocostrizione, edema e
iperreattività dei bronchi a vari stimoli: allergeni comuni, microrganismi, agenti ossidanti e inquinanti(1). L’infiammazione cronica
contribuisce a che al rimodellamento delle vie aeree, un processo che comporta modificazioni della parete bronchiale e
peggioramento del quadro clinico.(1)
La migrazione delle cellule infiammatorie nella parete delle vie aeree è mediata da specifiche molecole chiamate
citochine infiammatorie, tra cui le interleuchine 4, 5, 13. I broncodilatatori non svolgono un impatto diretto su tali
molecole infiammatorie, che in vece sono sensibili all’azione dei corticosteroidi(1). Tuttavia, nei pazienti con asma
grave l’uso dei corticosteroidi per via inalatoria non è sufficiente a ridurre in modo efficace l’infiammazione
bronchiale ed è necessario ricorrere ad un trattamento aggiuntivo, come gli steroidi orali, che tuttavia nel lungo
termine causano effetti collaterali importanti.
I nuovi farmaci, chiamati biologici, hanno invece un’azione mirata sulle varie vie di segnale infiammatorie (anti-interleuchine e anti-IgE), dimostrando così efficacia nei pazienti con asma severo, con migliori risultati su:(1)
- tasso di riacutizzazioni
- controllo dell’asma
- funzionalità respiratoria (valutata come volume espiratorio forzato in 1 secondo o FEV1).
I trattamenti futuri seguiranno questa linea, concentrandosi su farmaci mirati sui suddetti mediatori dell’infiammazione.(1)