La maggior parte dei casi di BPCO sono dovuti all'esposizione protratta a sostanze irritanti, che causano una infiammazione cronica sia a carico dei bronchi che dei polmoni.(1)
Il fattore di rischio più importante è il fumo di sigaretta, ma anche quello di pipa, sigaro e altri tipi di tabacco. Purtroppo la percentuale dei fumatori non accenna a ridursi, complessivamente in Italia poco più del 20 % della popolazione continua a fumare, con un incremento tra i giovani e tra le donne negli ultimi anni.
La BPCO può anche essere causata dal fumo passivo, vale a dire il fumo inalato quando si sta nelle vicinanze di qualcuno che fuma, dall'inquinamento dell'aria o dalle sostanze presenti sui luoghi di lavoro.
In alcune aree del mondo è molto importante l'inquinamento degli ambienti interni da combustibili di biomassa utilizzati per cucinare e riscaldare abitazioni poco ventilate, fattore di rischio importante per le donne dei Paesi in via di sviluppo.
Il fattore di rischio meglio documentato è il deficit ereditario di alfa-1 antitripsina, una sostanza che svolge un ruolo antiossidante nei confronti degli irritanti esterni. Quando manca l'alfa-1 antitripsina si sviluppa precocemente un grave enfisema polmonare, vale a dire perdita di tessuto polmonare.(2)