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Gli esami: gli accertamenti utili per diagnosticare la BPCO

 
 

Ogni soggetto che è stato esposto a fattori di rischio e che presenta i sintomi caratteristici, come ad esempio la mancanza di fiato (dispnea) durante le comuni attività e la tosse con secrezioni, dovrebbe essere inviato per eseguire degli accertamenti.

La spirometria è l'esame fondamentale per diagnosticare la BPCO.(1)

Si tratta di un esame indolore, non invasivo, con il quale si misura la quantità di aria espirata e la velocità di espirazione. La spirometria può diagnosticare la BPCO rilevando la presenza di ostruzione permanente delle vie aeree.

I principali parametri misurati dalla spirometria sono il volume d'aria che si riesce ad espirare al termine di una manovra di espirio forzato (Capacità Vitale Forzata, CVF) e la quantità d'aria che viene espulsa nel primo secondo (Volume Espiratorio Massimo in 1 secondo, VEMS). La presenza di un rapporto VEMS/CVF post-broncodilatatore < 0.70 all'esame spirometrico conferma la presenza di persistente ostruzione bronchiale, e la diagnosi di BPCO.(1)

Oltre alla diagnosi, la spirometria viene usata per giudicare la gravità della ostruzione bronchiale, che può essere:(1)

  • Lieve
  • Moderata
  • Grave
  • Molto grave

a seconda dei valori riscontrati nel corso dell'esame.

La spirometria può essere poi ripetuta nel tempo per verificare i miglioramenti della funzione respiratoria a seguito di un trattamento farmacologico.(2)

Al momento della prima diagnosi, nei centri specialistici pneumologici viene eseguito uno studio completo della funzionalità respiratoria, comprensivo dei volumi polmonari statici e dinamici e della diffusione alveolo-capillare (che valuta la capacità dei polmoni di trasferire l'ossigeno dagli alveoli al sangue), per un corretto inquadramento del Paziente.(1)

Altri accertamenti possono essere consigliati dal Medico Curante per approfondire determinati aspetti:(3)

  • Radiografia del Torace o Tac del torace. Questi due esami radiologici visualizzano le strutture toraciche, come ad esempio i polmoni, il cuore, i vasi sanguigni. Possono essere utili per valutare il grado di enfisema e per capire se i sintomi sono causati da altre patologie, come ad esempio gli addensamenti polmonari, l'ipertensione polmonare o le cardiopatie.
  • Emogasanalisi arteriosa. Nel corso della prima visita si esegue una saturimetria. Nel caso di riscontro patologico o dubbio, il Paziente viene sottoposto ad un prelievo arterioso, che conferma ulteriormente la gravità della BPCO e l'eventuale necessità di ossigeno-terapia.
  • Test del cammino. Misura la massima distanza che un paziente può percorrere camminando su una superficie piana in 6 minuti. Durante il test vengono monitorati la saturazione di ossigeno, la frequenza cardiaca e la dispnea. Consente di valutare l’impatto della BPCO sulla la capacità funzionale del paziente, ovvero sulla sua capacità di svolgere attività fisiche, e l’efficacia dei trattamenti (1, 3).
  • Accertamenti cardiologici. Il Paziente BPCO, in particolare nei casi più gravi, ha frequenti malattie concomitanti, in particolare soprattutto, come ad esempio l'ipertensione arteriosa sistemica, la fibrillazione atriale, lo scompenso cardiaco. Nel caso di sospetto clinico, si può pertanto eseguire un elettrocardiogramma, un ecocardiogramma, un test da sforzo cardiorespiratorio.

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Bibliografia 1, 2, 3

1. GOLD (Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease). Global Strategy for Prevention, Diagnosis and Management of COPD: 2025 Report

2. Celli BR et al., ATS/ERS Task Force for COPD Research. An official American Thoracic Society/European Respiratory Society statement: research questions in COPD. Eur Respir Rev. 2015 Jun;24(136):159-72. doi: 10.1183/16000617.00000315

3. Holland AE et al. An official European Respiratory Society/American Thoracic Society technical standard: field walking tests in chronic respiratory disease. Eur Respir J. 2014 Dec;44(6):1428-46. doi: 10.1183/09031936.00150314