Il paziente che lamenta problemi di tipo respiratorio dovrà rivolgersi al medico spiegando approfonditamente quali sono i sintomi che compaiono, con quale frequenza e con quale intensità. È importante parlare della propria storia clinica e di eventuali problemi respiratori presenti in famiglia.(1)
Il medico provvede a raccogliere le informazioni in modo corretto, spesso ricorrendo anche all'aiuto di alcune domande. In generale, i sintomi si presentano diversamente combinati, ma è difficile che sia presente uno solo: di solito ne compaiono più di uno.(1)
Il medico potrà rivolgere alcune domande al paziente. Per esempio chiedere se ha avuto attacchi di difficoltà respiratoria a riposo di giorno e/o di notte; se questi problemi sono comparsi dopo l'attività fisica; se sono presenti fischi o sibili nella respirazione, se il paziente ha riscontrato tosse fastidiosa; se il raffreddore si trasforma spesso in bronchite o impiega tanto a guarire, fino a più di dieci giorni.(1)
Il medico potrà inoltre chiedere informazioni sui farmaci che si sono assunti o si stanno assumendo, e se esiste una correlazione tra le difficoltà respiratorie e la presenza di smog o pollini. Anche le circostanze in cui si manifestano i sintomi sono importanti: durante o dopo i pasti? Di più durante la notte?(1)
L'anamnesi – ossia la valutazione da parte del medico attraverso domande e osservazione – toccherà quindi tutti i sintomi tipici dell'asma per verificarne la presenza, la frequenza e l'intensità: tosse cronica o ricorrente, espettorato, dispnea o respiro affannoso, ripetute infezioni acute del tratto respiratorio inferiore(2).
È importante inoltre comunicare al medico se si fuma e quanto o se si è solitamente esposti a rischi e a inquinanti domestici o ambientali, anche per motivi professionali: quest'ultima casistica riguarda soprattutto coloro che sviluppano l'asma in età adulta(2).
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