Non c'è motivo di rinunciare all'attività fisica quando si soffre di asma. Al contrario: fare sport regolarmente, purché con qualche piccolo accorgimento, rafforza l'apparato respiratorio e può aiutare a ridurre i sintomi dell'asma nel tempo.
Essere in forma va di pari passo con un migliore controllo della malattia e delle sue ricadute negative sulla vita quotidiana. Questo perché l'esercizio fisico regolare mantiene in buona salute non solo i polmoni ma anche l'organismo in generale.
Nello specifico, lo sport (1, 2):
- migliora la funzionalità polmonare, a beneficio della respirazione
- potenzia le difese immunitarie così che l'organismo sia meno vulnerabile a raffreddore o altre infezioni delle vie respiratorie, spesso 'miccia' per le crisi asmatiche
- innesca un maggiore rilascio di endorfine, gli 'ormoni del benessere' che tengono alto l'umore e allontanano stress e depressione, due fattori negativi per l'asma
- contrasta il sovrappeso che è spesso associato a un peggiore controllo dei sintomi asmatici
Pilates, jogging, nuoto, tennis o sci: chi convive con l'asma può scegliere lo sport che preferisce senza correre alcun rischio. Purché, sottolineano gli esperti, si rispetti un'unica regola d'oro: l'asma deve essere adeguatamente controllata.
In palestra o all'aria aperta?
Mantenere l'asma sotto controllo significa anche ridurre l'esposizione a quei fattori che possono scatenare o riacutizzare i sintomi asmatici(3). Conoscere quali sono le gli stimoli ambientali che rendono la persona asmatica più vulnerabile a una crisi può guidare nella scelta dello sport più idoneo da praticare. Ad esempio, per alcuni l'inalazione di aria fredda e secca può innescare una crisi mentre altri devono stare attenti all'eccessiva umidità associata all'arrivo del maltempo o ai pollini nell'aria.
Per sport indoor(4):
- acari della polvere
- cloro delle piscine
Per sport outdoor:
- pollini
- inquinamento
- clima freddo e secco
- eccessiva umidità (maltempo, temporali)
Prima dell'allenamento
L'approccio a una qualsiasi attività sportiva deve essere graduale, con intensità e durata degli allenamenti crescente nel tempo per consentire all'organismo di adattarsi allo sforzo e mantenere così un buon controllo sull'asma.
Preparare un programma di allenamento, discutendone con il medico curante e l'eventuale preparatore atletico, può essere d'aiuto per evitare sforzi eccessivi.
Prima di sottoporsi allo sforzo fisico (es. partita amatoriale o sessione di allenamento), è bene(2):
- munirsi dell'inalatore antiasmatico consigliato dal medico, da tenere sempre in tasca o nella borsa dove si tengono gli indumenti
- informare istruttori e compagni di allenamento che si soffre di asma, accertandosi che sappiano cosa fare in caso di crisi improvvisa
- se è freddo e ci si allena all'aperto, coprire la bocca e il naso con una sciarpa per scaldare l'aria prima di inalarla
- controllare , se possibile,il livello di pollini nell'aria seguendo i bollettini dedicati se questi rappresentano un rischio per l'asma
- controllare il livello di umidità nell'aria se questa rappresenta una 'miccia' per l'asma
- controllare il livello di inquinamento atmosferico consultando gli appositi siti delle autorità comunali se questo rappresenta una 'miccia' per l'asma e allenarsi lontano da strade trafficate
- scegliere un allenamento indoor, se possibile, quando il livello di pollini o inquinamento è troppo elevato o il freddo troppo intenso
- modificare durata e intensità dell'allenamento all'aria aperta se uno dei fattori scatenanti l'asma è troppo elevato
Durante e dopo l'allenamento
Conoscere la propria malattia è la migliore strategia per allenarsi in tutta sicurezza. E' bene però non abbassare la guardia e prestare attenzione all'improvvisa comparsa o peggioramento dei sintomi. Se durante l'allenamento ci si sente in 'fame' d'aria, compare tosse o si fatica a pronunciare brevi frasi(2) è consigliabile fermarsi, lasciare che il respiro si normalizzi ed eventualmente ricorrere all'inalatore per gestire la crisi d'asma(6).
Quando i sintomi di asma compaiono dopo 2-10 minuti da un esercizio intenso e prolungato, invece, potrebbe trattarsi di asma da sforzo(7). E' frequente negli asmatici cronici ma può comparire anche in chi non soffre d'asma. Durante uno sforzo intenso e improvviso, si respira più rapidamente e a bocca aperta perciò l'aria inspirata, non avendo il tempo di essere riscaldata dal naso, entra nelle vie aeree più fredda e secca del solito. Questo fa sì che le vie aeree reagiscano restringendosi, scatenando così colpi di tosse e crisi d'asma. L'asma da sforzo è più frequente negli atleti professionisti, soprattutto in chi pratica sport invernali o di resistenza outdoor.
Una vita più attiva
Giorgio Di Centa e David Beckham sono solo due degli sportivi che hanno raggiunto grandi traguardi convivendo con l'asma. Ma non è necessario diventare dei campioni per beneficiare degli effetti dello sport sull'asma: l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda almeno 150 minuti di attività aerobica moderata la settimana per mantenere tutto il corpo in buona salute(8).
Chi non è portato per lo sport, quindi, non deve scoraggiarsi: è sufficiente condurre una vita attiva per raggiungere questo traguardo di benessere con lunghe passeggiate, salendo le scale di casa, andando al lavoro a piedi o svolgendo attività di giardinaggio.